mercoledì 10 giugno 2015

Family Copenhagen

Ecco, come promesso, una breve carrellata di quello che è stato il nostro luuuuungo weekend a Copenhagen.
Condizioni metereologiche a parte (vento perenne che la fa da padrone lungo le strade, nuvole che si rincorrono, dapprima bianche e poi nere e qualche acquazzone di tanto in tanto), l'aggiungo volentieri all'esigua lista delle città in cui sogno di vivere, prima o poi! 
La gente utilizza quasi esclusivamente la bici come mezzo di trasporto e si riversa sulle innumerevoli ciclabili che percorrono in lungo e in largo l'intera città (sono attrezzatissimi: dai caschi ai carretti per il trasporto dei bambini). Molti utilizzano anche i mezzi pubblici (sui quali salgono accompagnati dall'amica bici) e in generale non ci sono molte auto in circolazione. I ritmi sono scanditi dalla luce solare, che in questo periodo raggiunge la bellezza di 17 ore circa giornaliere! è incredibile affacciarsi alla finestra alle 22 e vedere il cielo azzurro, come fossero le 19 da noi! In generale, comunque, le persone non sembra abbiano tutta 'sta fretta di noi milanesi (permettetemi il noi, da pendolare quale sono!). 
Ma l'invidia più grande è vedere tutte le madri a spasso, con i bimbi in enormi passeggini che sembrano delle carrozzelle stile anni 70, ma super tecnologiche dotate di ruote XL che potrebbero scalare il K2! I passeggini hanno tutti in dotazione un paravento/parapioggia per affrontare il clima e, mentre le mamme fanno sosta al bar per un caffè con brioche piuttosto che al supermercato per la spesa, i piccoli vengono parcheggiati sul marciapiede, con nonchalance. Si tratta di un atteggiamento tipico del nord: evitiamo gli sbalzi di temperatura (fuori-dentro), riduciamo al massimo lo sbattimento (spoglia-rivesti) e godiamoci una pausa (nel vero senso della parola). Praticamente un'utopia per la mamma chioccia italiana!

bambini parcheggiati!
 Per il pernottamento, abbiamo optato per Airbnb https://www.airbnb.it/, sito di affitti case/appartamenti presso host locali, indipendenti o in condivisione con l'host. Assolutamente non avrei potuto fare scelta migliore (visto anche i prezzi alle stelle della città in generale: hotel, ristoranti, mezzi pubblici... tutto ha dei costi raddoppiati rispetto a Milano!). L'appartamento in cui stavamo ci ha permesso di vivere a pieno lo stile danese, non solo relativamente al design, ma anche il fatto di risiedere in un quartiere prettamente residenziale, con parchi e bar ad ogni angolo ci ha consentito di aggirarci come veri autoctoni (reflex al collo a parte!).
Le cose da fare e da vedere sono tante, ma con Stranfu al seguito si riducono. Nonostante ciò, abbiamo fatto lunghe passeggiate (la città si visita benissimo a piedi), abbiamo esplorato luoghi di interesse architettonico, abbiamo assaggiato specialità locali nei mercati e abbiamo anche fatto shopping.



















assaggiamo le specialità locali al mercato...



Una giornata intera è stata dedicata al piccolo di casa e, approfittando del maltempo e del freddo, ci siamo rinchiusi all'Experimentarium https://www.experimentarium.dk/, un museo della scienza a portata di bambino, dove si può toccare, sperimentare, arrampicarsi, correre, disegnare, fare bolle di sapone giganti... E chi si è divertito di più? Lui o noi?


































Tappa obbligatoria appena prima della partenza è stato il Lego Store: negozio situato in pieno Stroget (il viale pedonale dello shopping) dove Stranfu ha voluto acquistare una motoretta della polizia (e ci siamo limitati a quella, fortunatamente! I bagagli erano già over capienza massima...) e dove ha giocato con i mattoncini colorati più famosi al mondo.

L'unico mio rammarico è il fatto di non aver potuto provare l'ebrezza a bordo di una bici danese con tanto di carrettino. Pazienza, vorrà dire che dovremo tornare. Magari la prossima volta in pieno luglio o agosto!


1 commento:

  1. Bel racconto e reportage! Anch'io ci vivrei volentieri, sono forse un po' bloccata da clima e ore di luce in inverno :p

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